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  • Accordo Ue su target clima, -90% di emissioni nocive al 2040 con flessibilità
    I ministri dell'Ambiente dell'Ue hanno raggiunto a Bruxelles un accordo sul clima che fissa l'obiettivo di ridurre del 90% le emissioni rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040. Dopo 24 ore di trattative, solo Slovacchia, Ungheria e Polonia si sono opposte, mentre Belgio e Bulgaria si sono astenuti. L'Italia, inizialmente contraria, ha sostenuto il compromesso finale. La proposta della Commissione europea rappresenta una tappa intermedia verso la neutralità climatica del 2050. È stata introdotta la possibilità per gli Stati membri di utilizzare crediti internazionali fino al 5% per compensare le emissioni, una misura fortemente voluta dall'Italia, mentre Germania, Spagna e Paesi nordici spingevano per il limite al 3%. Questi crediti, legati a progetti ambientali come riforestazione o investimenti in rinnovabili, dovranno essere di alta qualità. È inoltre previsto che dal 2030 si possa valutare l'uso di un ulteriore 5% di crediti domestici. Rinviata infine al 2028 l'estensione del sistema Ets 2 al trasporto stradale e al riscaldamento degli edifici. Su richiesta italiana, il testo riconosce il ruolo dei biocarburanti e dei carburanti a basse emissioni nella decarbonizzazione dei trasporti, come confermato dal commissario europeo al Clima, Wopke Hoekstra. Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles.La manifattura resiste ai dazi, in calo ma verso ripresaIl 2025 sarà un anno di transizione per la manifattura italiana, con un calo del fatturato deflazionato dell'1%, meno marcato rispetto al -2,6% medio del biennio precedente. Il fatturato nominale resterà elevato, a 1.120 miliardi di euro. La debolezza dell'industria è comune anche ad altri Paesi europei, in particolare la Germania. Nel biennio 2026-2027 è attesa una ripresa moderata (+1% medio annuo) grazie al miglioramento della domanda europea, al rientro dell'inflazione e alla ripartenza tedesca. I settori più dinamici nel 2025 saranno la farmaceutica (+3%), l'elettrotecnica (+1,7%) e alimentare e bevande (+1,1%), mentre moda (-3,5%) e autoveicoli e moto (-9%) resteranno in difficoltà. Dal 2026, la crescita sarà trainata dai comparti legati alla doppia transizione digitale ed ecologica: elettronica e meccanica (+2,2%), autoveicoli (+2%), elettrotecnica (+1,9%), largo consumo (+1,7%), farmaceutica (+1,5%) e alimentare (+0,7%). Anche il sistema moda tornerà lievemente positivo (+0,4%). Secondo De Felice, il sistema manifatturiero italiano mostra capacità di adattamento e potenziale di ripresa in un contesto di forte cambiamento. Interviene Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Cerved, Made in Italy vale quasi metà dell'export nazionaleLe imprese del made in Italy, circa 76 mila, hanno generato nel 2023 ricavi per 637 miliardi di euro e occupato quasi 2 milioni di persone, con una crescita del 4,3% rispetto al 2014, superiore al +3,7% dell'intera manifattura. Secondo il Monitor Cerved, che analizza i settori chiave come agroalimentare, moda, arredo, meccanica, trasporti e farmaceutica, queste aziende mostrano solidità patrimoniale e finanziaria e una forte vocazione all'export. Pur rappresentando solo il 7,8% delle società di capitali italiane, generano il 47,2% dell'export nazionale, pari a 200 miliardi di euro nel 2023. La crescita dovrebbe proseguire con un leggero aumento dei ricavi (+0,2%) nel 2025 e un +1,7% nel 2026. Tuttavia, la sfida principale sarà mantenere la competitività in un contesto segnato da dazi americani e tensioni geopolitiche. Lo studio evidenzia l'importanza di investimenti in innovazione, sostenibilità e diversificazione dei mercati, puntando su India, Sud-Est asiatico e Africa. «La capacità innovativa delle imprese sarà decisiva per restare competitive», sottolinea il ceo di Cerved, Luca Peyrano. Passa nei nostri studi Regina Corradini D'Arienzo, amministratore delegato e direttore generale di SIMEST.
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  • Manovra, Confindustria: vere urgenze risorse da Pnrr e costo energia
    Nella seconda giornata di audizioni sulla Manovra si sono confrontati sindacati, associazioni d'impresa e organizzazioni agricole. La Cgil parla di "ritorno dell'austerità", mentre la Cisl valuta positivamente il risanamento dei conti ma critica rottamazione e pensioni. Confindustria sottolinea come le vere urgenze siano l'attuazione del Pnrr e il costo dell'energia, temi chiave per la competitività. Dal fronte sanità, Nino Cartabellotta (Fondazione Gimbe) denuncia un definanziamento strutturale del Servizio sanitario nazionale, con un gap cumulato di 17,5 miliardi nel 2023-26. Sul fronte sociale, il Forum del Terzo Settore apprezza alcune misure ma denuncia risorse ancora insufficienti per combattere la povertà assoluta. Lo Svimez richiama la necessità di superare il criterio della spesa storica e finanziare adeguatamente i Lep per ridurre i divari territoriali. Il commento è di Alberto Orioli, Il Sole 24 Ore.Green economy, per l'Italia una foto in bianco e neroLa Relazione sullo Stato della Green Economy 2025, presentata a Ecomondo, mostra un'Italia in bilico tra luci e ombre: emissioni di gas serra in calo troppo lento, consumi energetici in aumento, forte dipendenza dall'estero e consumo di suolo ancora elevato. L'Italia scivola dal terzo al quinto posto nella classifica europea, mentre Danimarca, Austria e Olanda guidano la transizione verde. Restano punti di forza la produzione di energia da rinnovabili (49% del totale) e il primato europeo nell'economia circolare, con un sistema di riciclo e riuso tra i migliori d'Europa. Tuttavia, la tendenza generale è di rallentamento, con progressi tra i più bassi d'Europa negli ultimi dieci anni. Ne parliamo con Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia.Mercato dell'auto in stallo, la componentistica cerca alternative a StellantisIl mercato auto italiano resta debole: a ottobre le immatricolazioni calano dello 0,6% e nel periodo gennaio-ottobre segnano -2,7% rispetto al 2024, con volumi ancora inferiori del 20% rispetto al pre-Covid. Le proiezioni indicano 1,5 milioni di immatricolazioni nel 2025 (-3,6% sul 2024). Gli incentivi elettrici, esauriti in poche ore, potranno dare solo un contributo limitato. Stellantis va in controtendenza e recupera volumi grazie a Fiat, Citroën, Lancia e Alfa Romeo, ma la produzione in Italia resta in forte calo: sotto il mezzo milione di veicoli nel 2024 (-36,8%) e in ulteriore discesa nel 2025. La componentistica italiana - 2.100 imprese, 55,5 miliardi di ricavi e 168mila addetti - teme per il futuro e chiede garanzie sugli impegni industriali del gruppo e nuove strategie per sostenere la filiera nazionale. Approfondiamo il tema con Edoardo Pavesio, Presidente di Sila Group.
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  • Fondi Ue, spesa ferma all'8% e si teme accentramento della governance
    La priorità data al Pnrr ha rallentato l'attuazione dei fondi di coesione 2021-2027: al 31 agosto 2025 la spesa è ferma a 6 miliardi, pari all'8% dei 74,8 miliardi disponibili. Le risorse impegnate raggiungono il 27,1%. La Commissione ha autorizzato la riallocazione di una parte dei fondi verso nuove priorità come difesa, energia, alloggi e resilienza idrica, concedendo un prefinanziamento aggiuntivo e un anno di proroga per la spesa, fino al 2030. La cabina di regia guidata da Tommaso Foti ha esaminato rimodulazioni per 2,6 miliardi di quota Ue: 887 milioni agli alloggi, 729 milioni alle reti idriche, 278 milioni alla transizione energetica, 204 milioni alla piattaforma Step, 196 milioni a difesa e infrastrutture a duplice uso e 361 milioni alla formazione e occupazione. Sullo sfondo cresce la preoccupazione per un possibile accentramento della governance da parte della Commissione Ue: l'assessore lombardo Guido Guidesi avverte che la Lombardia rischierebbe di perdere 4,4 miliardi, penalizzando imprese, formazione e ricerca. La Regione ha partecipato a Bruxelles alla manifestazione della Cohesion Alliance contro la centralizzazione dei fondi. Le nuove regole Ue introducono la possibilità di finanziare progetti legati alla sicurezza e alla mobilità militare, ma l'adesione resta su base volontaria. Ne parliamo con Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia.Shutdown, Stati Uniti nel caos: sospensione di servizi sociali e aeroporti bloccatiNegli Stati Uniti lo shutdown prosegue da oltre un mese, paralizzando servizi pubblici e trasporti. La riunione d'urgenza convocata dal vicepresidente JD Vance non è bastata a rassicurare compagnie aeree e sindacati: oltre 800mila dipendenti federali sono senza stipendio da quattro settimane. I disagi toccano aeroporti, scuole, servizi per l'infanzia, tribunali e perfino i fondi alimentari per 42 milioni di americani. La crisi nasce dallo scontro politico tra Repubblicani e Democratici sul bilancio federale. Trump, in viaggio in Asia, ha lasciato Washington senza guida e attacca l'opposizione definendola responsabile del caos. I Repubblicani puntano a usare lo shutdown per ridurre la spesa sociale e tagliare personale pubblico, mentre i Democratici restano divisi. Nei trasporti la situazione è critica: 63mila controllori e addetti alla sicurezza lavorano senza paga, mentre cresce il timore di un collasso del sistema in vista del Ringraziamento. Andiamo dietro la notizia con Alessandro Plateroti, Direttore Newsmondo.itCome sta andando il mercato del Petrolio? Le sanzioni alla Russia influiranno sul prezzo?Opec+ ha deciso un nuovo aumento della produzione di 137mila barili al giorno dopo quelli di settembre e ottobre. L'incremento sarà sospeso da gennaio a marzo 2026 per motivi stagionali, ma resta l'obiettivo di 1,65 milioni di barili aggiuntivi giornalieri. I prezzi restano deboli: il Wti è a 60,98 dollari al barile e il Brent a 64,77 dollari. Il calo riflette l'incertezza sulla domanda cinese e l'impatto delle sanzioni Usa sul petrolio russo. Opec+ continua a monitorare il mercato con prudenza per evitare eccessi di offerta. La strategia di lungo periodo mira a riconquistare quote di mercato perse a favore degli Stati Uniti. Il 18 novembre è previsto un incontro tra Mohammed bin Salman e Donald Trump, che chiede un aumento della produzione per contenere i prezzi dei carburanti. Chevron prevede ulteriori ribassi nel 2026, mentre la prossima riunione Opec+ è fissata per il 30 novembre. Ne parliamo insieme a Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore.OpenAI sigla un accordo da 38 miliardi con Amazon per i servizi CloudOpenAI ha firmato un accordo settennale da 38 miliardi di dollari con Amazon Web Services per accedere a un'enorme capacità di calcolo basata su GPU Nvidia, necessaria per l'addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. L'intesa arriva dopo quella con Microsoft e rafforza la posizione di OpenAI come attore chiave nel settore globale dell'AI. Amazon punta a consolidare il suo primato nel cloud in un momento di ristrutturazione interna e tagli di personale. Per OpenAI, ormai trasformata in una public benefit company, l'accordo segna il passaggio definitivo da laboratorio di ricerca a colosso industriale. Secondo stime interne, l'azienda prevede investimenti infrastrutturali fino a 1.400 miliardi di dollari. "L'infrastruttura di AWS sarà la spina dorsale delle ambizioni di OpenAI", ha dichiarato il CEO di AWS Matt Garman. Approfondiamo la questione con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.
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  • I vincitori e i vinti del vertice Usa-Cina
    Un faccia a faccia con il leader di Pechino Xi Jinping in Corea del Sud, durato oltre 90 minuti, ha sancito una de-escalation nei dazi e nelle barriere reciproche, coronando il viaggio asiatico del presidente americano. La tregua durerà un anno e sarà rinnovabile, garantita, da parte di Washington, da ridimensionate tariffe sul made in China e dalla sospensione dell ampliamento della lista nera di aziende cinesi messe al bando. Mentre Pechino rinvia drastiche restrizioni al suo export di cruciali terre rare e si impegna a combattere il fentanyl. Molti aspetti restano da concordare, un testo tuttora manca, e tensioni e volatilità restano in agguato. Ne parliamo con Alessandro Aresu, consigliere scientifico della rivista Limes.
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  • Istat: Pil stazionario nel terzo trimestre, +0,4% su anno
    Nel terzo trimestre 2025 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente e in crescita dello 0,4% su base annua, secondo le stime preliminari dell'Istat. Dopo il -0,1% del secondo trimestre e il +0,3% del primo, la crescita zero non modifica la stima acquisita per l'anno, pari allo 0,5%, in linea con le previsioni del governo. L'aumento del valore aggiunto nell'agricoltura è stato compensato dal calo dell'industria e dalla stabilità dei servizi. Dal lato della domanda, contributo negativo della componente interna e positivo di quella estera netta. Affrontiamo il tema con Carlo Altomonte, Associate Dean e Direttore PNRR Lab, SDA Bocconi, e membro CD Fondazione M&MLa Bce lascia i tassi fermi al 2%, come da atteseLa Bce, riunita a Firenze, ha mantenuto invariati i tassi: 2% sui depositi, 2,15% sui rifinanziamenti principali e 2,40% sui prestiti marginali. L'inflazione resta vicina al target del 2% e le prospettive restano stabili, sebbene il contesto globale resti incerto per le tensioni geopolitiche e commerciali. Lagarde ha sottolineato che l'economia continua a mostrare resilienza grazie al mercato del lavoro e alla solidità dei bilanci privati. La crescita dello 0,2% nell'area euro nel terzo trimestre è risultata leggermente sopra le attese. La presidente ha inoltre annunciato l'avvio della nuova fase dell'euro digitale, che garantirà privacy, sicurezza e competitività nei pagamenti. Il commento è affidato a Donato Masciandaro, docente politiche monetarie Università BocconiBorse Ue restano in rosso dopo nulla di fatto Bce. A Wall Street giù Meta e MicrosoftI listini europei chiudono in calo dopo la decisione della Bce di lasciare i tassi invariati e in una settimana intensa per le trimestrali e le banche centrali globali. A Wall Street pesano le vendite su Meta (-11,8%) e Microsoft, penalizzate dalle previsioni di maggiori investimenti in IA, mentre Alphabet sale grazie ai ricavi pubblicitari. In Europa, la crescita del Pil del terzo trimestre è risultata leggermente superiore alle attese (+0,2% nell'eurozona, +0,3% nell'Ue), trainata da Francia e Spagna. A Piazza Affari bene Campari e Tenaris, male Prysmian e Stellantis (-10,1%), colpita dai dubbi sul futuro outlook e dalle incertezze legate alla crisi dei semiconduttori. Affrontiamo il tema con Martina Soligo, RadiocorVertice Usa-Cina, Trump: «Taglio ai dazi e accordo sulle terre rare»Donald Trump e Xi Jinping si sono incontrati a Busan raggiungendo un accordo per dimezzare i dazi statunitensi sui prodotti cinesi e rilanciare le esportazioni di soia americana, terre rare e controlli sul fentanyl. Trump ha inoltre annunciato la ripresa dei test sulle armi nucleari, sostenendo di voler mantenere il primato militare Usa. Pechino sospenderà per un anno i limiti all'export di alcune terre rare, sebbene restino in vigore restrizioni introdotte in aprile. L'intesa avrà ripercussioni dirette sull'Unione Europea, come sottolineato dal commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic. Ne parliamo con Marco Masciaga, Il Sole 24 Ore, New Delhi
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Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.
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