Il dialetto, lo sloveno, il croato, il serbo: il cortocircuito triestino visto da un “padano”. Di Diego Marani
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Al di là del muro
Dall’Isonzo alla città dei matti, dalla cortina di ferro alla rotta balcanica, il confine dentro Trieste. Di Federica Manzon
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L’inebriante onda bionda di Trieste
Così scoprivo le mule che scotevano con spavalderia o finta noncuranza le loro capigliature oro a coda di cavallo. Di Giuseppe O. Longo
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La filosofia di vita dei sardoni
Quando arrivai a Trieste da Venezia, le mie certezze pescatorie si sgretolarono poco a poco: il mondo si divide tra chi preferisce il branzino al sale e chi i sardoni fritti. Di Alessandro Magno Marzo
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Perché cavolo ridete?
Io, studente a Trieste, non capivo le battute, non c’era niente da fare, ma non volevo rinunciare a scoprire il particolare mistero del suo senso dell’umorismo. Di Alberto Garlini
Ogni città, figuriamoci una di frontiera, parla con le sue parole. Ma che succede quando dieci scrittori ne adottano una a testa e la fanno diventare protagonista di una storia? Tra gli scappellotti che la Bora rifila a 160 chilometri orari, le Mule che si stendono al sole in un Bagno vietato agli uomini e i ristoranti che “appannanno” i Sardoni da gustare a pranzo o a cena, Trieste si racconta nel suo linguaggio in questo podcast in dieci puntate de Il Piccolo, in cui il dialetto è fondamentale, prezioso e inevitabile.